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Gli Archetipi della gestazione disegnati da Emma Kunz (su cartoncini) sono forme energetiche, resi visibili allo sguardo
Mese dopo mese, dal concepimento al parto, possiamo utilizzare questi Archetipi per accompagnare il corso della gestazione, a fianco di questa unità donna-figlio, con umiltà e senza invadenza, porgendo, quando e se necessario gli strumenti per levigare ciò che possa non essersi perfettamente compiuto.
Allo stesso modo, essi ci raccontano anche del periodo prenatale di chiunque di noi, qual che sia la nostra età, oggi, perché il nostro prenatale resta nel nostro campo energetico e lo informa.
Gli Archetipi della Gestazione ci parlano delle difficoltà che hanno incontrato le nostre madri durante la nostra gestazione e, insieme, di queste difficoltà ci liberano.
Gli Archetipi della Gestazione disegnati da Emma sono 37 ed hanno relazione intrinseca con il corpo fisico, mentale, emozionale e spirituale di ogni persona di qualsivoglia età.
Non c'è alcun tipo di giudizio, con l'utilizzo di questi archetipi.
Non ci sono mancanze né errori da espiare, non si valuta la capacità delle madri, nostre o altrui, mai ed in alcun modo.
La ricerca su ciò che si sia potuto “inceppare” durante la fase prenatale avviene unicamente tramite il Tocco Kinesiologico, che valuta la risposta muscolare della persona in presenza di un dato stimolo, costituito, in questo caso, dagli Archetipi della Gestazione di Emma Kunz.
Perché sceglierlo?
Gli archetipi ci aiutano a guarire il nostro prenatale.
Perché ciò che non si è formato nel periodo prenatale ha rimedio, si può sanare, con strumenti semplici ed essenziali.
La guarigione per archetipi ci permette di vedere la forma eterica che ciascuna delle parti del nostro corpo ha a livello: fisica, mentale, emozionale e dell'anima, potendo modificare quegli archetipi che presentano alterazioni nella loro struttura geometrica, favorendo il ritorno alla salute e anche come prevenzione.
Quando utilizzare gli archetipi?
In gravidanza: quando lo desideri anche nei primi mesi
Nel post-parto : Dopo il primo mese di vita del bambino
Gli archetipi sono rivolti anche a tutte le donne di qualsiasi età (anche se non madri) che vogliono risanare il loro prenatale.
Durata del trattamento: 1 ora e mezza
EMMA KUNZ (1892-1963) è nata a Brittnau, nella regione svizzera di Argovia. Oggi vi troviamo il centro Emma Kunz, dove sono esposti i suoi dipinti.
Era conosciuta come naturopata, anche se lei stessa si definiva una ricercatrice.
Grazie alla sua opera artistica ha raggiunto oggi la fama mondiale.
Già durante la scuola, Emma Kunz era attratta dai fenomeni paranormali. A diciotto anni iniziò a sfruttare
le proprie abilità nel campo della telepatia, come veggente e naturopata, e cominciò a utilizzare il pendolo.
Grazie ai suoi consigli e terapie raggiunse successi che spesso rasentavano il miracolo.
Lei stessa rifiutava tassativamente il termine «miracolo», poiché attribuiva a se stessa solo la capacità di sfruttare e attivare le forze che sono sopite in ogni individuo. Fu soprattutto questo dono che nel 1941
le permise di scoprire il potere della roccia curativa svizzera, alla quale diede il nome di AION A.
A partire dal 1938, Emma Kunz iniziò a creare immagini di grande formato su carta millimetrata.
Descrisse così la sua opera figurativa: «creazione e forma espresse come misura, ritmo, simbolo e trasformazione del numero e del principio». Come artista visionaria lasciò ai posteri un’opera affascinante
che racchiude un’incommensurabile e criptica conoscenza. Le immagini sono il modo più diretto di scoprire
la personalità di Emma Kunz.
COLIN BLOY
I suoi Archetipi della Gestazione giungono prima in Spagna e Gran Bretagna, grazie a Colin Bloy, il quale conobbe Emma personalmente.
Studioso di radionica e delle grandi linee telluriche della Terra,è tra i fondatori del progetto Fountain International, sanatore spirituale tramite il metodo degli archetipi, Colin utilizzò la sua vita per curare il corpo fisico tramite i più sottili corpi mentale e spirituale e considerò sempre la stessa Terra come un organismo vivente che interagisce costantemente con gli esseri umani e con cui possiamo interagire positivamente anche a livello sottile.
“Era chiaro ed ovvio ...” Emma Kunz raccontata da Colin Bloy
“ Mentre ero a Vienna , arrivò casualmente nelle mie mani un libro su di lei e aprendolo ad una pagina a caso, vidi un disegno di qualcosa che assomigliava molto a un archetipo che utilizzavamo per la sanazione, quello di “metabolismo”. Bene, pensai, chissà che i suoi disegni non siano solo arte ma riguardino le energie eteriche.
Quando comprai il libro, che non è economico, fui più che colpito nel vedere una pagina doppia e, all’aprirla, vari archetipi singoli che mostrano la storia eterica dello sviluppo del feto dal concepimento alla nascita, qualcosa a cui Emma diede il nome di “ l’uomo del XXI secolo”.
Questa è l’ unica opera accompagnata da un suo commento e solo perché un’amica prese nota delle spiegazioni che Emma le diede su questi disegni.
Alla fine della giornata ci risultò chiaro ed ovvio che le forme fossero tridimensionali, basate sul sigillo di Salomone, le croci templarie e alcuni angoli, soprattutto quelli del triangolo equilatero.
Per lo meno era lo stesso tipo di linguaggio degli archetipi che avevamo utilizzato fino a quel momento.
Non c’è alcun motivo di pensare che Emma sia stata influenzata da scuole esoteriche.
Veniva da una famiglia umile.
La sua conoscenza del Cosmo le veniva dal pendolo.
Con ciò noialtri imparammo che la quarta croce Templaria, la maltese, è la forma eterica della psiche e ci è servita in molte sanazioni ”.
Traduzione dal castigliano estratto del libro di Colin Bloy “Cuando vas a salir de esta taberna” 1999
ANTON C. MEIER, che all'età di sette anni conobbe Emma Kunz, ha poi fondato il Centro Emma Kunz a Würenlos , in Svizzera, proprio nel luogo in cui Emma individuò un giacimento del minerale con cui avrebbe poi guarito,definitivamente e senza postumi, il piccolo Anton dalla paralisi infantile che gli affliggeva entrambe le gambe.
E' lui a raccontare dei fiori di Emma.
"Emma influenzava i fiori in modo tale che da una corolla ne uscivano altre, in numero da cinque a tredici.
Questo processo non è riproducibile in laboratorio ed è assolutamente inspiegabile come Emma riuscisse ad ottenerlo.
Finora con lunghi e complicati esperimenti si è riusciti e solo molto raramente a far uscire un solo fiore da una corolla-madre".